Italia

CASA GENERALIZIA

Le Suore di San Gaetano fondate a Pancalieri il 21 novembre 1884, dal Beato Giovanni M. Boccardo, hanno considerato l’Ospizio di Fondazione come loro Casa Madre per vari anni.

Là avevano la loro sede la Madre Generale e il suo Consiglio.

Il 30 dicembre 1913 il Fondatore muore e lascia l’eredità della Congregazione al fratello B. Luigi Boccardo che il 9 gennaio 1914, l’Arcivescovo di Torino, Mons. Agostino Richelmy, lo nomina Superiore Generale della Congregazione.

Il 3 dicembre 1919, sempre lo stesso Arcivescovo di Torino, nomina il B. Luigi Boccardo direttore dell’Istituto per Ciechi di Lungo Dora Napoli a Torino. L’opera viene affidata alle Suore di San Gaetano.

La Congregazione aveva ormai grandi dimensioni e la piccola Casa Madre di Pancalieri non bastava più. Alla mancanza di spazio bisognava aggiungere la distanza da Torino e la conseguente scomodità per le Suore che dovevano viaggiare. Padre Luigi cerca una casa adatta in Torino. Prega e poi decide: la nuova Casa Generalizia delle Povere Figlie di San Gaetano sorgerà accanto all’Istituto Cieche di Corso Napoli 54 (attualmente 76).

Il 9 dicembre 1926 nell’orto dell’Istituto viene benedetta e posta la prima pietra. Il 12 giugno 1928 il Canonico Luigi Boccardo si trasferisce definitivamente presso l’Istituto dei Ciechi e il 15 dello stesso mese, l’Arcivescovo benedice la nuova Casa Generalizia delle Suore e la piccola cappella nella quale, per la prima volta, pone il Santissimo Sacramento.

Nella Casa Generalizia risiedono: la Superiora Generale, Madre Rosalia  Cancio da Silva, la Vicaria Generale Suor Teresa Ponsi, le Consigliere: Suor Concetta Canesso Consigliera e Economa Generale, Suor Federica Battistella Consigliera e Segretaria Generale e Suor Ausilia Smiderle.

La Casa Generalizia rappresenta il centro dell’unità di tutta la Congregazione: simile al faro, proietta la sua attenzione su tutte le Sorelle, vigila sulle necessità delle piccole Comunità, accoglie ogni Sorella per l’incontro con la Madre.

“I Superiori attendono sollecitamente al proprio ufficio e insieme con i religiosi loro affidati si adoperino per costruire in Cristo una comunità fraterna nella quale si ricerchi Dio e lo si ami sopra ogni cosa” (Diritto Can. 619).