Madre Gaetana Fontana

Serve i poveri «con il vassoio», ossia con signorilità e finezza; lava loro i piedi ripetendo il gesto del Signore.

 

Madre Maria Gaetana del Santissimo Sacramento, co-fondatrice delle Povere Figlie di San Gaetano.

 

A PANCALIERI DEVASTATA DAL COLERA – Maria Carlotta Fontana nasce l’11 gennaio 1870 a Pancalieri (Torino), ultima di 8 figli di Andrea e Margherita Colombano, contadini e ottimi cristiani. Dopo le elementari, secondo le usanze del tempo, impara il cucito e diventa un’abile sarta. Riceve la Cresima dall’arcivescovo Lorenzo Gastaldi e, quando ha 12 anni, Pancalieri accoglie il nuovo parroco don Giovanni Maria Boccardo, subito benvoluto da tutti. Nell’estate 1884 il colera provoca 50 morti a Pancalieri. Don Giovanni, aiutato dal fratello don Luigi Boccardo, vicerettore della Consolata, si prodiga nel soccorso dei colerosi e apre un ospizio per i vecchi abbandonati e bisognosi, con l’aiuto delle Figlie di Maria, alle quali si associa la 15enne Carlotta. Il parroco ne intuisce le doti e la sollecita all’unione con Dio, al servizio dei fratelli, ai doveri familiari. Il 2 ottobre 1886, vincendo l’opposizione della famiglia, si trasferisce all’ospizio che il 10 agosto 1887 deve traslocare nell’attuale «Casa San Rocco». II 3 maggio 1888 le prime ragazze – tra le quali la 18enne Carlotta – ricevono l’abito religioso. Colpita dal tifo, riesce a guarire.

 

«LA MADRE CHE PORTA IL SOLE» – Il 18 maggio 1890 il canonico comunica la costituzione delle Povere Figlie di San Gaetano: Carlotta diventa suor Maria Gaetana del Santissimo Sacramento. Boccardo la nomina direttrice dell’Ospizio e superiora generale: ha solo 23 anni e si ritiene «una buona a nulla». È superiora generale dal 1903 al 1928. La definiscono «la madre che portava il sole», madre di nome e di fatto delle suore, dei poveri e dei sofferenti, la «carne di Cristo», come dice Papa Francesco. «Sarò tutta del Signore» si propone fin da bambina. La fede in Dio e la carità diventano in lei tenerezza e cura del povero, delicata maternità spirituale. «Avrei desiderato essere ricca per aiutare tanti poveri» scrive. «In ginocchio davanti ai poveri, come davanti a Gesù nel Sacramento», dice. Guarda Gesù e vede i fratelli. Per loro non si vergogna a stendere la mano. Si prende cura di tutti come una mamma o una sorella, e ha un riguardo tutto particolare per i sacerdoti anziani, malati, non autosufficienti. 

 

«LA CARITÀ SFRENATA DI UNA MISTICA» – La Congregazione si diffonde. In Piemonte e nelle Marche si aprono case di riposo e ricoveri per anziani, ospedali, scuole materne, laboratori di cucito, convitti e opere parrocchiali. Dal 1900 al 1911 si aprono altre 20 case, di cui quella di Grugliasco. In provincia di Cuneo aprono Piasco (1894), Verzuolo (1894), Manta (1895), Caraglio (1896). Svolge il suo compito tra difficoltà e amarezze ma non si scoraggia, si aggrappa a Dio e alla saggia guida del Boccardo. Semina nel cuore delle suore tre grandi amori: gli ammalati, gli anziani, i giovani. Dice: «Lavorare senza distinzione di persone. Le anime sono tutte uguali davanti a Dio». Il 26 maggio 1911 don Boccardo è colpito da paralisi e muore il 30 dicembre 1913 dopo 31 mesi di immobilità. Il cardinale arcivescovo Agostino Richelmy nomina superiore il fratello don Luigi: egli consolida la Congregazione; fonda il ramo contemplativo cioè le Suore Figlie di Gesù re, non vedenti; accoglie i sacerdoti anziani e ammalati; nel 1928 trasferisce la Casa madre da Pancalieri a Torino. Madre Gaetana nel novembre 1934 è di nuovo rieletta generale, ma rifiuta. Il 7 marzo 1935 compaiono i primi sintomi del male. Muore il 25 marzo 1935 a 65 anni a Pancalieri.

 

MERITO DEI GENITORI E DEL BOCCARDO – Per mons. Giovanni Luciano, che ne segue la causa di beatificazione, dice che madre Gaetana «è ben orientata a Dio e in cammino verso la perfezione, orientamento che non ebbe mai deviazioni, né variazioni, né soste, né rallentamenti. Merito dei genitori e merito del suo parroco e formatore Giovanni Maria Boccardo. Soprattutto merito suo per aver potenziato le sue doti migliori nell’obbedienza, nell’umiltà, nel distacco dal mondo, nella povertà, nella purezza di spirito e di corpo, nella preghiera, nei digiuni e nelle penitenze corporali anche cruente, attratta dagli unici suoi grandi amori: Dio presente nel prossimo, Gesù nascosto nel povero e nel sofferente, ai quali dedica tutta la vita, il cuore, la mente, le sue forze, specie sacerdoti i quali, rinnovando ogni giorno il sacrificio della croce, attirano sul mondo doni sempre nuovi di salvezza eterna». 

L’8 luglio 2014 Papa Francesco autorizza la Congregazione dei santi a promulgare il decreto sulle virtù eroiche: madre Gaetana diventa così venerabile. 

 

GRANDI DONNE ACCANTO A GRANDI UOMINI – Madre Gaetana lascia un’eredità di serenità, coraggio, semplicità, carità e povertà. Scrive: «Passiamo per le strade del mondo portando quella serenità e gioia che fanno fiorire la fraternità, perché ovunque c’è un povero da assistere, una malattia da curare, un bambino da educare, lì è l’ostia chiama». Esorta le sue suore: «Fatevi coraggio, state unite a Gesù, amatevi tra di voi, amate i vostri poveri, Gesù sarà sempre con voi e vi aiuterà». «In tutto e con tutti, pazienza e carità». La Provvidenza ha fatto sempre sorgere al fianco dei grandi fondatori delle grandi donne come co-fondatrici e superiore generali:  Maria Domenica Mazzarello e Giovanni Bosco; Tecla Merlo e Giacomo Alberione; Marianna Nasi Pullino e Giuseppe Benedetto Cottolengo; Maria Luisa de Marillac e Vincenzo de’ Paoli; Crocifissa Costantini e Paolo della Croce. Così Gaetana Fontana e Giovanni Maria Boccardo, co-fondatori delle Povere Figlie di San Gaetano.

Pier Giuseppe Accornero  

 

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